Le mostre in programma a Roma 2021/2022

In questo ultimo scorcio di anno e per i primi mesi del prossimo Roma celebra 3 grandi artisti con mostre dedicate. I riflettori sono su Klimt, Caravaggio e Salgado.

Klimt. La Secessione e l’Italia” a Palazzo Braschi

L’oro e l’uso innovativo del colore, i paesaggi idealizzati nelle forme e nel cromatismo, e poi le regine incontrastate della sua ispirazione, le donne ammalianti, seducenti, languide, protagoniste di alcuni capolavori assoluti, come l’iconica Giuditta I (1901), La sposa (1917-18), dipinto nell’ultima fase creativa, e il celebre Ritratto di Signora (1916-17), trafugato nel 1997 e poi ritrovato nel 2019. Si tratta di un’immersione nell’eredità artistica di uno dei pittori più noti e amati al mondo la grande mostra “Klimt. La Secessione e l’Italia”, in programma a Palazzo Braschi fino al 27 marzo 2022, che segna il ritorno dell’artista austriaco nel nostro Paese e a Roma, e ripercorre in 200 opere (di cui 49 di Klimt) tutta la carriera del pittore, con il duplice obiettivo di sottolinearne il ruolo di cofondatore della Secessione viennese ma anche di indagare la stretta relazione che egli ebbe con l’Italia.

A Palazzo Barberini la mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta

“Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento” è la mostra in programma a Palazzo Barberini fino al 27 marzo 2022. Celebrando i 70 anni dalla riscoperta della tela di Caravaggio “Giuditta che decapita Oloferne”, realizzata a Roma al principio del Seicento e custodita a Palazzo Barberini, l’esposizione presenta in quattro sezioni 31 dipinti – quasi tutti di grande formato – provenienti da importanti istituzioni nazionali e internazionali. La mostra si gioca sulla potenza drammatica dell’incontro tra i due celebri artisti: la visione violenta e sensuale che del mito biblico di Giuditta Caravaggio ha restituito in un dipinto entrato per la sua forza dirompente nell’immaginario collettivo, accanto all’interpretazione tutta femminile di quello stesso tema offerta da un’artista tenace, coraggiosa e appassionata come Artemisia Gentileschi. L’esposizione si sviluppa attorno alla celeberrima tela caravaggesca “Giuditta che decapita Oloferne” per indagarne la fortuna e la capacità di rappresentare nella storia della pittura un punto di rottura proprio per la sua rivoluzionaria composizione, divenuta un modello a cui in tanti artisti si sono ispirati.

“Amazônia”

Fino al 13 febbraio 2022 Sebastião Salgado è protagonista al Maxxi con la mostra “Amazônia”, a cura di Lélia Wanick Salgado: attraverso oltre 200 immagini, accompagnate dal paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre, il percorso permette al visitatore di confrontarsi con il fragile e affascinante ecosistema amazzonico, rivelando come nelle aree protette dove vivono le comunità indiane la foresta non ha subito quasi alcun danno.

Il miglior Gelato artigianale di Roma?

Prima di decidere qual è il miglior gelato artigianale di Roma.. diciamolo chiaramente, il Gelato è un’invenzione Italiana. Le cronache raccontano che Caterina de’ Medici lo esportò in Francia quando sposò Enrico II nel lontano 1533.

Negli ultimi anni il Gelato si trova in ogni angolo del mondo, un po’ come la pizza, ma anche qui la tradizione della gelateria italiana è stata, e rimane, la più gloriosa del pianeta. Da decenni a Roma si gioca, tra amici, a stilare una classifica dei miglior gelato artigianale di Roma, creando divertenti siparietti tra chi ha gusti e preferenza diverse. Di sicuro tutti noi prediligiamo il gelato artigianale, così difficile da trovare in centro storico. Si arriva anche a fare delle classifiche a seconda del gusto specifico: “il pistacchio è meglio da quello”, “la crema da tizio è buonissima”, “lo zabaione, tipicità romana, da caio è super”. E questo è in genere l’escamotage con il quale si raggiunge un punto comune.

Noi abbiamo una nostra classifica, che ovviamente è soggetta a commenti e critiche, sul miglior gelato artigianale di Roma. Ed è la seguente:

Al Terzo posto inseriamo un locale storico, vicino alla stazione Termini: Fassi. 

La prima gelateria di Roma, nata nel 1880. Una delle prime al mondo ad organizzare anche la spedizione di gelato a distanza, si narra che i gelato di Fassi potesse arrivare anche in Inghilterra!
Tantissimi gusti buonissimi e preparazioni specifiche, come il Sanpietrino, qui in foto, la caterinetta e molti altri. Anche l’ambiente è affascinante, un palazzo d’epoca spazioso che fa rivivere le atmosfere di inizio 900. Fassi è una delle migliori gelaterie artigianali di Roma.

Al Secondo Posto invece una novità: Brivido a Testaccio

Piccolina e poco conosciuta al di fuori del quartiere Testaccio di Roma, ma in assoluto una delle migliori produzioni di gelato artigianale a Roma. Anche Brivido ha una storia tutta al Femminile, come il nostro Fenix Hotel. Le signore producono gelato con cura e fantasia, con gusti per grandi e piccoli. Da assaggiare il loro Zabaione!

Primo, secondo il nostro personalissimo e indiscutibile gusto, si classifica:  Fata Morgana

La prima Gelateria della Fata, Maria Agnese, ha aperto alcuni anni fa vicino a noi, in via Lago di Lesina, poi hanno avuto un grandissimo successo e le sue Gelaterie si trovano in vari punti a Roma, senza mai mutare la qualità del gelato. Maria Agnese Spagnuolo è sempre alla ricerca di nuove ricette e ogni stagione propone gusti nuovi, insoliti, come la Pampinella, col latte di fico, o l’Aglio nero o Alle Olive taggiasche o Pensiero , con Pompelmo rosa e zenzero. Per i più piccoli i nomi dei gusti si rifanno alle favole, Il Bacio del Principe, Pollicina e Biancaneve, sono alcuni dei più originali. Un Gelato Veramente meraviglioso, parola di Golosi. E’ qui che si fa’, secondo noi, il miglior gelato artigianale di Roma.

Raffaello alle Scuderie del Quirinale

La più importante mostra al mondo dedicata al genio di Raffaello Sanzio si è aperta Ieri, 4 Marzo 2020, a Roma.

Il trasferimento a Roma di Raffaello dovrebbe essere avvenuto verso la fine del 1508, quando su segnalazione di Donato Bramante presso Giulio II, venne chiamato dal Papa in persona per far parte di una squadra di artisti provenienti da tutta Italia per partecipare al progetto di rifacimento del Vaticano e dell’intera città di Roma. Poco dopo il suo arrivo a Roma, Raffaello fu incaricato di affrescare la residenza di Giulio II: gli affreschi degli appartamenti Vaticani erano già in corso per opera di altri artisti tra i quali Perugino, Bramantino e Sodoma, ma iniziato il lavoro, il Pontefice decise di lasciare soltanto a Raffaello il compimento dell’opera.

Raffaello realizzò capolavori assoluti come la Stanza della Segnatura, la Stanza di Eliodoro e la Stanza dell’Incendio di Borgo.
Poco dopo venne chiamato dal banchiere Agostino Chigi a decorare Villa Farnesina, villa urbana costruita da Baldassare Peruzzi, dove tra il 1511 e il 1518 eseguì il Trionfo di Galatea, l’affresco della Loggia di Amore e Psiche e progettò le decorazioni della stanza da letto con le storie di Alessandro e Roxane, realizzate successivamente dal Sodoma.

Durante il soggiorno a Roma, Raffaello introdusse grandi innovazioni nella ritrattistica, nelle pale d’altare e nella Madonna con Bambino. Sebbene molte delle sue opere romane siano custodite in diversi musei in Italia e nel mondo, Roma ospita diversi capolavori di Raffaello. La pinacoteca Vaticana possiede la Pala degli Oddi, la Madonna di Foligno, i dieci Arazzi, la Trasfigurazione, completata in seguito da Giulio Romano e alcune parti della Pala Baglioni, mentre la Galleria Doria Pamphilj conserva il doppio Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano. La Galleria Borghese custodisce altre parti della Pala Baglioni e anche il Ritratto Virile e la Dama col Liocorno.

Dopo la morte del Bramante avvenuta nel 1514 Raffaello fu nominato responsabile del cantiere di San Pietro e progettò la Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo.
Nel 1518 egli avviò i lavori per Villa Madama e proseguì quelli alle Logge Vaticane iniziate dal Bramante.
Raffaello morì a trentasette anni, il 6 Aprile 1520 e venne sepolto al Pantheon di Roma, come aveva richiesto e dove ancora oggi si trova la sua tomba.

Il tuo Hotel vicino alla Luiss di Roma

Nel quartiere Trieste di Roma, tra splendidi palazzi in stile liberty, nasce anche la famosa università Luiss Guido Carli di Roma. Una università prestigiosa che negli ultimi decenni si è conquistata un ruolo di primaria importanza a livello nazionale. L’Hotel Fenix è da sempre un partner affidabile per la Luiss, non solo per la sua vicinanza. Dal nostro hotel Fenix la luiss dista poco più di 200 metri. Per chi dovesse lavorare all’università o chi semplicemente fosse in visita, per celebrare ad esempio e come spesso ci succede, la laurea di un amico o del proprio figlio, il Fenix offre da sempre tariffe dedicate. Se cerchi un Hotel vicino alla Luiss di Roma, con parcheggio e con ampie e comode camere, il nostro Hotel Fenix è da sempre la scelta giusta.

Una storia di famiglia tutta al femminile

L’Hotel Fenix il 6 Aprile 2020  compie  60 anni,  e siamo orgogliosi di essere albergatori per tradizione.

Non siamo un hotel storico, ma siamo un Hotel con una storia: i nostri nonni , dopo aver aperto e gestito un hotel e un ristorante vicino Via Cavour dal 1920 al 1960, hanno preferito spostarsi  in questo quartiere elegante aprendo il primo albergo della zona. 

Alla fine degli anni 50 Francesca e Marialina trovarono una palazzina  appartenuta ai  Frati Canadesi, che era stata  lo studio di un pittore tedesco prima della guerra e affidarono il restyle all’Architetto Benni, che diede alla facciata un aspetto più moderno, più adatto al gusto dell’epoca. L’hotel  divenne in poco tempo il punto  di riferimento delle aziende  del quartiere , delle Ambasciate e delle Case di Cura.  Nel 1972 fecero costruire una seconda Ala, per ingrandire l’Hotel e si rivolsero all’Architetto Monardo, che disegnò  uno dei primi edifici in Cemento Armato a vista di Roma.  Durante i lavori di costruzione , furono ritrovati dei dipinti  con scene allegoriche, probabilmente del pittore tedesco,  che ora si trovano nei salotti dell’hotel e in alcuni spazi comuni …..

L’hotel è sempre stato curato dalle donne della  famiglia, attualmente sono Isabella e Francesca a curarne la gestione , affiancate dalle figlie  Anna e Alessia.