La più importante mostra al mondo dedicata al genio di Raffaello Sanzio si è aperta Ieri, 4 Marzo 2020, a Roma.
Il trasferimento a Roma di Raffaello dovrebbe essere avvenuto verso la fine del 1508, quando su segnalazione di Donato Bramante presso Giulio II, venne chiamato dal Papa in persona per far parte di una squadra di artisti provenienti da tutta Italia per partecipare al progetto di rifacimento del Vaticano e dell’intera città di Roma. Poco dopo il suo arrivo a Roma, Raffaello fu incaricato di affrescare la residenza di Giulio II: gli affreschi degli appartamenti Vaticani erano già in corso per opera di altri artisti tra i quali Perugino, Bramantino e Sodoma, ma iniziato il lavoro, il Pontefice decise di lasciare soltanto a Raffaello il compimento dell’opera.
Raffaello realizzò capolavori assoluti come la Stanza della Segnatura, la Stanza di Eliodoro e la Stanza dell’Incendio di Borgo.
Poco dopo venne chiamato dal banchiere Agostino Chigi a decorare Villa Farnesina, villa urbana costruita da Baldassare Peruzzi, dove tra il 1511 e il 1518 eseguì il Trionfo di Galatea, l’affresco della Loggia di Amore e Psiche e progettò le decorazioni della stanza da letto con le storie di Alessandro e Roxane, realizzate successivamente dal Sodoma.
Durante il soggiorno a Roma, Raffaello introdusse grandi innovazioni nella ritrattistica, nelle pale d’altare e nella Madonna con Bambino. Sebbene molte delle sue opere romane siano custodite in diversi musei in Italia e nel mondo, Roma ospita diversi capolavori di Raffaello. La pinacoteca Vaticana possiede la Pala degli Oddi, la Madonna di Foligno, i dieci Arazzi, la Trasfigurazione, completata in seguito da Giulio Romano e alcune parti della Pala Baglioni, mentre la Galleria Doria Pamphilj conserva il doppio Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano. La Galleria Borghese custodisce altre parti della Pala Baglioni e anche il Ritratto Virile e la Dama col Liocorno.
Dopo la morte del Bramante avvenuta nel 1514 Raffaello fu nominato responsabile del cantiere di San Pietro e progettò la Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo.
Nel 1518 egli avviò i lavori per Villa Madama e proseguì quelli alle Logge Vaticane iniziate dal Bramante.
Raffaello morì a trentasette anni, il 6 Aprile 1520 e venne sepolto al Pantheon di Roma, come aveva richiesto e dove ancora oggi si trova la sua tomba.